Ambitioniert verkündet die 16. Lyon-Biennale für zeitgenössische Kunst ein ‹Manifest der Zerbrechlichkeit›. Vor Ort geht es eher um den Ruin des ästhetischen Spätkapitalismus. Vom Unbehagen der Scheinheiligkeit begleitet, gibt es bei dieser Biennale dennoch gute Kunst zu entdecken.
Sylvie Selig · Stateless, 2017–2019, (Detail) Öl auf Leinwand, Länge 50 m; vorne: Objekt aus der Sammlung Lugdunum – Musée & théâtres romains, Ausstellungsansicht Biennale de Lyon 2022, Fagor-Werke Halle 1. Foto: Blaise Adilon
È possibile leggere il testo completo nell'attuale numero stampato del Kunstbulletin o registrandosi come abbonati.
Buy individual items
Volete solo leggere questo articolo? Potete acquistarlo separatamente qui.
CHF2.—
Dopo aver acquistato l'articolo, questo verrà visualizzato in formato PDF nella finestra del browser. È inoltre possibile farsi inviare l'articolo in formato PDF all'indirizzo e-mail indicato di seguito.
Acquista